Legge bilancio 2025: novità in materia contributiva

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Legge bilancio 2025: novità in materia contributiva

1. Nuovi requisiti per l’accesso alla NASPI

Per coloro che, nei 12 mesi precedenti all’evento di disoccupazione involontaria che darebbe diritto alla NASPI, avevano interrotto volontariamente un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per dimissioni o per risoluzione consensuale, si richiedono almeno 13 settimane di contribuzione versata a partire dall’ evento di cessazione volontaria del rapporto di lavoro.

Tale disposizione non è applicabile alle dimissioni in periodo protetto e alle dimissioni per giusta causa.

2. Congedi parentali

Viene elevata in via strutturale l’indennità del congedo parentale all’80% della retribuzione per 3 mesi, entro il 6° anno di vita del bambino.

In particolare, per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti che hanno cessato il congedo di maternità o paternità a partire dal 1° gennaio 2024 viene prevista a regime, dal 2025, l’aumento all’80% della retribuzione dell’indennità del congedo per il secondo mese entro il 6° anno di vita del bambino (prima era al 60%).

Per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti che hanno cessato il congedo di maternità o paternità a partire dal 1° gennaio 2025 viene prevista, a regime dal 2025, l’elevazione all’80% della retribuzione dell’indennità del congedo, per un ulteriore mese entro il sesto anno di vita del bambino.

3. Esonero contributivo a favore delle lavoratrici madri

È stato confermato ed esteso alle lavoratrici a tempo determinato e a quelle autonome, lo sgravio contributivo a favore delle madri lavoratrici.

Tale sgravio, a decorrere dal 1°gennaio 2025, spetta alle lavoratrici madri di due o più figli, fino al compimento del decimo anno d’età del figlio più piccolo, mentre, dal 2027, per le madri con tre o più figli, l’esonero contributivo spetta fino al compimento del 18° anno d’età del figlio più piccolo.

L’esonero è riconosciuto soltanto a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore a 40.000 euro annui.

La norma non fornisce ulteriori dettagli e sarà necessario attendere le circolari operative.

4. Decontribuzione Sud

La Legge di Bilancio 2025 introduce un nuovo esonero contributivo a favore dei datori di lavoro privati, ad esclusione di quelli di lavoro agricolo e di lavoro domestico, che impiegano lavoratori con contratti di lavoro a tempo indeterminato nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Sardegna e Calabria.

Il nuovo esonero, sostitutivo della misura agevolativa nota come “Decontribuzione Sud”, è concesso con dei requisiti differenti a seconda della tipologia di azienda beneficiaria. Nel particolare, spetta alle microimprese e piccole e medie imprese, intendendo quelle che hanno alle proprie dipendenze non più di 250 dipendenti, a condizione che l’aiuto rispetti i limiti “de minimis”.

Il legislatore ha poi previsto che spetti anche alle imprese non rientranti nella nozione di “microimprese e di piccole e medie imprese”, a condizione che il datore di lavoro dimostri, al 31 dicembre di ogni anno, un incremento occupazionale rispetto all’anno precedente, dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Il riconoscimento dell’esonero alle imprese non rientranti nella nozione di “microimprese e di piccole e medie imprese”, fermo restando l’incremento occupazionale, è concesso solo dopo l’autorizzazione della Commissione Europea

La nuova agevolazione consiste nell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, nelle misure di seguito indicate:

  • per l’anno 2025, in misura pari al 25% dei complessivi contributi previdenziali per un importo massimo di 145 euro su base mensile per 12 mensilità, per ciascun lavoratore assunto a tempo indeterminato alla data del 31 dicembre 2024;
  • per l’anno 2026, in misura pari al 20% dei complessivi contributi previdenziali per un importo massimo di 125 euro su base mensile per 12 mensilità, per ciascun lavoratore assunto a tempo indeterminato alla data del 31 dicembre 2025;
  • per l’anno 2027, in misura pari al 20% dei complessivi contributi previdenziali per un importo massimo di 125 euro su base mensile per 12 mensilità, per ciascun lavoratore assunto a tempo indeterminato alla data del 31 dicembre 2026;
  • per l’anno 2028, in misura pari al 20% dei complessivi contributi previdenziali per un importo massimo di 100 euro su base mensile per 12 mensilità, per ciascun lavoratore assunto a tempo indeterminato alla data del 31 dicembre 2027;
  • per l’anno 2029, in misura pari al 15% dei complessivi contributi previdenziali per un importo massimo di 75 euro su base mensile per 12 mensilità, per ciascun lavoratore assunto a tempo indeterminato alla data del 31 dicembre 2028.

L’esonero in esame non è cumulabile con gli incentivi riconosciuti dalla normativa vigente per l’autoimpiego e l’assunzione di giovani che non hanno compiuto 35 anni, nonché per le assunzioni nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno o di donne in condizioni di svantaggio.

L’agevolazione è concessa subordinatamente al possesso del DURC e al rispetto della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale, nonché relativa agli obblighi di assunzione dei soggetti disabili.

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