La Legge di Bilancio ha previsto anche per il 2024 l’estensione dell’APE Sociale. Tale sostegno è rivolto a specifiche categorie di contribuenti, tra cui i disoccupati di lungo corso, lavoratori caregiver, lavoratori disabili e dipendenti addetti a mansioni usuranti. Per beneficiarne, è necessario avere un’età anagrafica di 63 anni e 5 mesi oltre a 30 anni di anzianità contributiva, 36 per coloro che accedono come lavoratori addetti a mansioni gravose.
Dal 2024 è prevista l’incumulabilità totale della prestazione con i redditi da lavoro autonomo e dipendente, ad eccezione del lavoro occasionale entro un limite massimo di 5.000 Euro annui. L’assegno è sempre calcolato col sistema misto, ma con la limitazione dell’importo massimo fissato a 1.500 Euro lordi mensili, senza tredicesima e senza adeguamenti dovuti all’inflazione.
La pensione anticipata Opzione Donna è stata rinnovata anche per il 2024, ma con dei requisiti anagrafici diversi rispetto alla precedente versione. Per accedervi, è necessario che al 31 dicembre 2023 la lavoratrice abbia maturato 35 anni di contribuzione effettiva e che abbia compiuto 61 anni di età. Confermate le riduzioni di un anno del requisito contributivo per ogni figlio sino ad un massimo di due anni e le finestre mobili di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome.
Le potenziali beneficiarie devono rientrare nelle seguenti categorie: caregiver, invalide civili con riduzione della capacità lavorativa di almeno 74%, in esubero da aziende per le quali è stato aperto un tavolo di crisi.
Rimodulata la pensione anticipata contributiva con 64 anni di età e 20 anni di contributi. Per potervi accedere è necessario che l’assegno maturato sia almeno 3 volte il minimo previsto, ridotto a 2,8 per le donne con un figlio e a 2,6 per le donne con due o più figli.
L’assegno non potrà eccedere le 5 volte il minimo INPS, è stata definita una finestra mobile di tre mesi ed il requisito contributivo è ora soggetto alla speranza di vita.
Confermata fino al 31 dicembre 2024 Quota 103. Le novità della Legge di Bilancio prevedono che chi matura il diritto nel 2024 percepirà l’intero assegno calcolato con il sistema contributivo e con un tetto massimo pari a 4 volte il minimo fino a quando non sarà raggiunta l’età per la pensione di vecchiaia. I requisiti rimangono i medesimi, 62 anni di età e 41 anni di contributi, ma la finestra mobile si allunga a 7 per i dipendenti privati e nove per i pubblici.
Rimane in vigore l’incentivo al posticipo del pensionamento, con esonero della quota di contribuzione IVS a carico del lavoratore.